Data pubblicazione: 17-04-2020
S.O.S passaggio di proprietà. Noi dello Studio Barone Raschi ci teniamo sempre aggiornati con numerosi corsi interni per poter affiancare al meglio tutti i nostri clienti e poterli supportare in ogni situazione.
Ma andiamo per ordine. L’atto che attesta il passaggio dell’immobile da una proprietà all’altra può essere di vari tipi. Il nostro corso ne ha approfonditi tre:
Quando si parla di “Successione” il trasferimento della proprietà deve essere effettuato entro un anno dal decesso del proprietario di casa. Qualora l’erede tardasse con la richiesta dovrà pagare una penale. Mediamente la successione avviene con la dichiarazione di successione seguita dalla voltura, ovvero il passaggio eseguito dal Catasto per richiesta dell’Agenzia delle Entrate.
Si parla invece di Donazione, o di “cessione a titolo gratuito” , quando ad esempio un genitore dona una casa al proprio figlio. In quel caso si procede tramite rogito notarile, ovvero un atto redatto dal notaio. Naturalmente il beneficiario non deve corrispondere nessuna cifra in cambio della donazione.
Quando si parla di Compravendita, o di “cessione a titolo oneroso” , il passaggio di proprietà è subordinato al pagamento di un prezzo di mercato oppure inferiore (qualora il prezzo fosse ridotto si parlerebbe invece di “compravendita mista a donazione”).
Prima di arrivare al momento saliente, però, di solito si svolgono delle trattative tra le parti che si concludono con un “contratto preliminare”, una scrittura privata, effettuata anche senza notaio, in cui il venditore si impegna a cedere la sua proprietà e l’acquirente a sua volta conferma che la acquisterà entro un certo termine. Non si può recedere da questo impegno ed è un passaggio importante per far sentire entrambe le parti al sicuro.
Perché tanti timori? Perché solitamente per effettuare il passaggio di proprietà ci vuole un po’ di tempo: sono necessari molti passaggi, dal trasferimento della residenza allo sgombero dei locali, passando per il reperimento di tutta una serie di documenti per il notaio, fino alla conclusione del mutuo in banca. Possono passare dei mesi, quindi, ed è importante che i due attori in gioco non temano un passo indietro da parte dell’altro.
Il contratto definitivo di compravendita, detto anche rogito notarile, è invece l’atto ufficiale da firmare e da registrare e da trascrivere, onde evitare frodi (tipo la cessione del medesimo immobile a più persone contemporaneamente!). La registrazione avviene solitamente entro un mese, al massimo due se il contratto è stato stipulato all’estero mentre l’immobile si trova in Italia.
Solitamente le imposte e la parcella del notaio è carico dell’acquirente, mentre la provvigione dell’agenzia immobiliare viene pagata anche dal venditore.
Affidatevi a dei professionisti del settore per portare avanti queste pratiche: vi stresserete molto di meno! Chiamateci se avete dei dubbi, e vi supporteremo passo dopo passo in ogni tappa della compravendita.
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